martedì 15 marzo 2016

Pigneto FS e il mito del Tombamento



Noto che spesso, la spinta alla trasformazione del vecchio trenino in un tram rosso fiammante, trova origine nella prossima ventura possibilità di instradare la linea sulla circonvallazione Casilina, passando sulla ricopertura del vallo ferroviario.

Peccato che il progetto di Pigneto FS, approvato e di imminente cantierizzazione, preveda:
1) prima fase di realizzazione di una fabbricato adiacente alla linea di cintura, risalite a piano strada, discenderie per il tunnel di sottoattraversamento del vallo e risalita al mezzanino fermata linea C;
2) estensione del fabbricato alla adiacente linea merci e realizzazione di una copertura continua tra i due versanti del vallo estesa per i 250 metri di lunghezza della stazione. Punto, la copertura di tutto il vallo è stata stralaciata. 
 
A meno che il Comune non intenda farla con soldi suoi e che si sobbarchi non pochi problemi strutturali alla radice di via Casilina dove il fascio binari si divarica per l'immissione della linea merci da Casilina: nulla di irrisolvibile ma stanti le difficoltà tecnico-amministrative dell'Amministrazione capitolina si rischia di inbarcarsi in una querelle tipo quella della spina torinese.
Che però almeno lì sta dando risultati di tutto rispetto, nonostante il processo non sia stato rapidissimo.
A proposito di Pigneto: tutti ne parlano, tutti la vogliono. Ma qualcuno ha mai misurato la distanza tra Pigneto e Tuscolana?
Si dirà, come Campi Flegrei a Napoli con la vicina Piazza Leopardi e la successiva Cavalleggeri d'Aosta: sì, peccato che la cintura romana veda il passaggio di treni metropolitani, regionali, intercity e AV. Credo che - in sala controllo non c'é il pragmatismo tedesco - ci sarà qualche problema di esercizio. 
 
Tratto da una riflessione dell'Ingegnere Andrea Spinosa

3 commenti:

  1. Il progetto a quanto ricordo è stato diviso in fasi e questa è la prima fase. In futuro si potrà comunque procedere con la fase del tombamento totale. La stazione poi serve come il pane per l'effetto rete in quanto la metro c avrà un uscita nella stazione e in superficie ci faranno capolinea

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  2. Nella solo fase 1 questa stazione è gia utilissima per lo scambio con la C (e quindi anticipare lo scambio con la B senza aspettare la stazione dei fori imperiali) che con la rete dei tram.
    Senza il tombamento lo scambio con il tram sarà limitato.
    Con il tombamento e la circolare est l'effetto sarebbe maggiore ma guai a sostenerlo perché altrimenti scateno i pro trenino.
    Comunque se mai saranno concluse le 3 fasi pigneto diventerà la terza stazione di Roma trasformando una rete Termini centrica in una rete "anche" passante.
    Per Roma sarebbe meglio spendere 50 milioni per concludere tutte le fasi della stazione pigneto che 900 per chiudere l'anello ferroviario che servirà principalmente a AV e merci.

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    1. Vero, ma servirebbero entrambe le opere. A Roma risulterebbe forse più utile la stazione Pigneto ma l'anello ferroviario servirebbe al Paese. Sono su due scale diverse ed il problema è sempre quello della coperta troppo corta. Un esempio sarà la nuova fermata sulla FR2 a Ponte di Nona che se da una parte migliorerà il trasporto locale e urbano dall'altra rallenterà i treni regionali sulla Roma-Pescara già notoriamente lenti. Gli investimenti sulle infrastrutture ferroviarie vanno fatti punto e basta. Tutte le scuse che si accampano per non farli, dalla scarsità delle risorse ad altre priorità evocate sono appunto scuse che nascondono interessi particolari molto diversi e lontani dal bene comune e da un futuro sostenibile.

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