venerdì 12 febbraio 2016

Legambiente: quelle ambiguità sulla Roma-Giardinetti


Legambiente, nei suoi vari rapporti Pendolaria, nel periodo 2006-2012 è stata molto attenta a fustigare la ex Roma-Fiuggi come peggiore ferrovia d’Italia. Banchine insufficienti, servizio inadeguato, sicurezza carente (manca di freni su alcuni treni!?).
La denuncia ha senso se interpretata in modo costruttivo: il limite che la separa dal lato distruttivo è molto, molto sottile. Basta calcare la mano: ad esempio tutto si poteva dire meno che il servizio fosse inefficiente dato il numero di corse giornaliere della linea.
A pensar male si fa peccato: fatto sta che Legambiente non ha proferito parola sul recente ridimensionamento della linea né sulle ventilate ipotesi di smantellamento. La linea è semplicemente scomparsa dall’ultimo rapporto Pendolaria: si parla solo di Roma-Lido e Roma-Nord.
Un po’ come la linea era scomparsa dai tempi della Giunta Polverini – e lo è tuttora con la Giunta Zingaretti – dal programma di finanziamento delle concesse. L’iniziale fondo tripartito è diventato bipartito.
Legambiente parla di salvaguardia del ferro: perché allora modula le sue denuncie sulla stessa lunghezza d’onda di chi porta all’attenzione dei cittadini tutte le inefficienze per dimostrare che la dismissione è tanto necessaria quanto inevitabile?
Mi permetto una domanda: è così che si contrasta il cambiamento climatico, si migliora la qualità dell’aria e si riduce la dipendenza dalle fonti fossili dell’economia italiana?
A.Spinosa
C.A.Tortorelli




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