giovedì 17 aprile 2014

AAA treni storici e MA 100 vendesi!




È stato pubblicato sul sito dell’Atac un bando per la vendita in quattro lotti di treni provenienti da diverse ferrovie. In breve i diversi lotti prevedono:
  • Lotto 1: 120 casse di cui 78 motrici più 3 motrici storiche e 36 rimorchiate più 3 storiche provenienti dal deposito Magliana Nuova della metro B per una base d’asta di 182.880 euro.
  • Lotto 2: 44 casse di cui 34 motrici e 10 rimorchiate provenienti dal deposito Osteria del Curato della metro A per una base d’asta di 76.000 euro.
  • Lotto 3: 31 casse di cui 8 motrici storiche, 20 rimorchiate e 3 carri pianale provenienti dalla Roma – Viterbo per una base d’asta di 20.090 euro.
  • Lotto  4: 46 dispositivi chopper per la trazione e la frenatura del materiale rotabile.

Qualora invece non si volessero comprare i treni e i dispositivi in blocco con obbligo di rottamazione, si possono presentare offerte per comprare i singoli pezzi senza obbligo di rottamazione con i seguenti prezzi di riferimento:
  • Elettromotrici/Locomotori: 2.200 euro
  • Rimorchiate/Carri: 120 euro
  • Dispositivo chopper: 200 euro

Ma perché questa vendita dovrebbe suscitare scalpore? Perché si tratta dell’ennesimo danno non solo per i pendolari, ma anche per la memoria collettiva.
I lotti 1 e 2 infatti prevedono la vendita delle MA 100, i convogli provenienti dalla metro A che vennero completamente restaurati per poter viaggiare sulla Roma – Lido. La vendita di treni e i dispositivi chopper comprati per quell’occasione, significa bruciare letteralmente, tutti i soldi spesi in passato. Già tempo fa una parte di questi convogli venne comprata da MetroCampania e fu impiegata con grande successo sulla linea Napoli–Giugliano–Aversa. Perché a Napoli le MA 100 funzionano e a Roma no?


Ma più sconcertante è la vendita dei cosiddetti rotabili storici della Roma – Lido e della Roma – Viterbo. Il lotto 1 infatti prevede anche la cessione dei locomotori del 1914 della Roma – Lido e il lotto 3 liquida tutti quei treni superstiti del 1932 appartenenti alla Roma – Viterbo. Quei convogli, che una volta rientravano nel progetto di ricostruire il “trenino della Tuscia”, ora sono a rischio demolizione.
Tuttavia il D.Lgs 42/2004 e successive modifiche ed integrazioni, può difendere la nostra storia. La Parte Seconda - Titolo l Tutela – Capo l oggetto della tutela- art. 10, parla chiaro: “Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico  e a persone giuridiche private senza fine di lucro, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico. Più preciso è l’articolo 11 di questo decreto. Infatti alla lettera g) viene specificato che i mezzi di trasporto aventi più di settantacinque anni, sono beni oggetto di specifiche disposizioni di tutela.

Un bando che prevede la demolizione di rotabili del 1914 e del 1932 risulta quindi essere illegale.
Ma non sono solo questi i treni che si possono considerare storici.  Anche se non hanno raggiunto l’età di 75 anni la Mr 106 e la Mr 107, le ultime due motrici appartenenti alla primissima fornitura per la metro B del 1954 sono considerabili come materiale di grande interesse storico. Per non parlare poi delle Mr 200, del 1956 e delle Mr 300 del 1976.

C’è un’altra strada che l’azienda può intraprendere, una via meno irragionevole e vantaggiosa anche per i pendolari.  Con pochi ed economici interventi si possono ancora impiegare sulla Roma - Lido le MA 100 già convertite a suo tempo in frecce del mare, usando anche i chopper e tenendo i rimanenti come pezzi di ricambio.
Si possono trasferire alcune Mr 100 – 200 – 300 nel polo museale di Porta san Paolo e mandare le rimanenti nel semivuoto deposito Graniti della metro C, ora appartenente ad Atac.

Si può e si deve per legge preservare le motrici storiche della Roma – Lido e i convogli della Roma – Viterbo dalla demolizione e dal degrado.

Perché il trasporto pubblico non è solo autobus, biglietti, treni e tram. È anche un aspetto importantissimo del nostro vivere quotidiano ed è parte integrante della nostra storia la cui memoria dovrebbe essere sempre tutelata e valorizzata.

venerdì 4 aprile 2014

Ultime dalla metro B: è arrivato il nuovo CAF

È sbarcato poche ore fa al porto di Civitavecchia uno dei 18 nuovi treni Caf per la metro B. I rotabili, che differiscono dai già circolanti per l’aspetto delle porte, saranno consegnati al deposito di Magliana con il ritmo di un convoglio al mese.

Dal profilo de @iltrenoromalido

I treni saranno dotati anche di impianto Wi - Fi

mercoledì 2 aprile 2014

Una metro per lo stadio

È stato presentato pochi giorni fa per la gioia dei tifosi il progetto del nuovo favoloso stadio A.S. Roma. La struttura, che potrà ospitare fino a 60.000 spettatori , sorgerà sulle vestigia del vecchio ippodromo di Tor di Valle. In linea con la sua filosofia il sindaco Marino ha dichiarato:«Il nuovo stadio non aprirà se non saranno completate prima le infrastrutture per il trasporto che abbiamo chiesto. Forse non si è capito: abbiamo davvero cambiato pagina».

È stata avanzata una prima proposta: prolungare la metro B fino a Muratella. L’opera, che dovrebbe essere realizzata a carico totalmente privato, prevede una diramazione che, distaccandosi da EUR Magliana, corra parallela alla Roma – Lido per poi deviare in corrispondenza dello stadio e proseguire fino alla stazione Muratella della FR1. Tutto questo entro il 2016 – 2017.

Sembra troppo bello per essere vero.

Senza considerare l’impatto ambientale che potrebbero avere uno stadio con un enorme viadotto per la metro, è necessario soffermarsi a commentare i grandi limiti tecnici di tale diramazione e il contesto nel quale essa si andrebbe ad inserire.
Come è risaputo dai tanti pendolari che ogni giorno prendono la linea blu, le deficienze strutturali di una pessima gestione,per non dire di totale abbandono, stanno man mano trascinando la metropolitana in un vero e proprio baratro. Già l’attuale assetto di sottostazioni elettriche, necessarie per alimentare i treni in corsa, rende appena possibile la circolazione di 19 treni MB e 8 treni CAF, che consumano più corrente per l’aria condizionata. Nonostante quindi sia previsto a breve l’arrivo di nuovi treni Caf per la linea, senza un programma di potenziamento delle sottostazioni elettriche sarà impossibile far girare questi convogli.
In questo disastroso contesto si vuole aggiunge un ulteriore aggravio, la diramazione per lo stadio.
In primo luogo l’uso di una biforcazione produce l’effetto di ridurre le corse sulla tratta già esistente e crea uno nuovo percorso esercitato con corse insufficienti: l’esperienza della metro B1 dovrebbe ormai averlo insegnato. Costruire  una diramazione per tagliare le corse dirette all’EUR sarebbe una vera e propria follia. Inoltre c’è da considerare che attualmente, con 27 convogli in servizio, la tratta Bologna – Rebibbia raggiunge un massimo di un treno ogni 5’ mentre la tratta Bologna – Conca d’Oro batte i primati dei regionali con un treno ogni 9’. Con l’arrivo dei CAF si raggiungerà il limite di 30 convogli in circolazione e perciò le frequenze sostanzialmente non cambieranno.

Quale soluzione allora attuare?
Considerando che gli spostamenti da e per lo stadio ci saranno solo in occasione degli eventi, la costruzione di una metropolitana non è certamente giustificata. È più logico impiegare i finanziamenti che proverranno dal privato(se arriveranno) per potenziare l’infrastruttura della Roma – Lido trasformandola  finalmente nella linea E della metropolitana. L’attuale stazione Tor di Valle, già in ristrutturazione, se adeguatamente potenziata potrebbe diventare il nodo di scambio col grande stadio.

Tuttavia non si può fare a meno di pensare questo prolungamento come a una promessa da marinaio, un po’ come il costruendo filobus sulla Laurentina la cui realizzazione doveva essere assolutamente prioritaria.

Staremo a vedere che accadrà.