domenica 17 novembre 2013

Bufera di scandali, l'inverno all'Atac

“Crasso clientelismo, appalti gonfiati. Ma - si scopre ora - anche digerire un audit interno che denuncia un'emorragia di liquidità da biglietti clonati che avrebbero la loro stamperia clandestina proprio dentro l'azienda. Un fiume di denaro nero, per una contabilità altrettanto nera necessaria a finanziare chi a questo carrozzone assicura la sopravvivenza. La Politica.”


La ormai celebre inchiesta de “La Repubblica”, da cui è stato tratto questo frammento, ha scatenato l’indignazione, la rabbia ma anche la rassegnazione degli ottocentomila utenti che quotidianamente si muovono usando il mezzo pubblico. Tra questi ci pure sono io che, seppur tardivamente, vorrei dire la mia.
Con la dichiarazione dell’AD atac, Danilo Broggi, si è venuti a sapere che già da tempo l’azienda era a conoscenza delle serpi che portava in seno: "La questione della truffa consumata sul sistema di bigliettazione Atac è nota all'azienda. Atac ne ha fatto oggetto di documenti di indagine interna sin dal 2010.” Viene immediatamente da chiedersi: se l’azienda era a conoscenza dei fatti da due anni perché, guarda caso, la questione è uscita fuori solamente dopo l’inchiesta de “La Repubblica”? La risposta si può facilmente immaginare.

È una frustrante sapere che i soldi non sono mai troppi, l’ingordigia e l’avarizia siano senza fine, che il magna magna debba esserci sempre e comunque. È questa dunque l’eterna e maledetta condizione italiana? Se da una parte il comune sta fallendo e l’Atac si tiene a stento in piedi perché è affossata da  un debito da oltre 1 miliardo di euro, dall’altra parte c’è tutta una classe di delinquenti che stampa biglietti clonati per finanziarsi e lucra sopra gli appalti pubblici. Sembra che addirittura Veltroni fosse a suo tempo a conoscenza della truffa, perpetrata pure sotto il mandato di Alemanno.  Alle voci delle prime accuse ecco subito che è partito un rimpallo di responsabilità destinato a protrarsi all’infinito. Di fatto la procura ha aperto un fascicolo ancora contro ignoti.

Nel frattempo Roma sta diventando una città congelata, una foresta di pietra le cui residue energie vengono avidamente sottratte da queste schiere di parassiti. Noi romani, come sottolineato da ricerche recenti, stiamo letteralmente morendo nel traffico perché non alternative valide al mezzo privato. Alla gravissima mancanza di un sistema di trasporto pubblico competitivo, si aggiunge anche l’insufficiente numero di infrastrutture per la ciclabilità. E così mentre si discute, i bus diventano sempre più vetusti, mancano i pezzi di ricambio, le poche ciclabili sono maltenute e la macchina diventa l’unica soluzione possibile per muoversi in città.
Ogni volta che sembra di aver toccato il fondo, ecco qui che si precipita a un livello sempre più basso.  Ci troviamo al punto in cui se sali sul bus e paghi il biglietto puoi diventare complice di una truffa, l’autista che sta guidando il mezzo malandato su cui viaggi non ha più un sindacato a rappresentarlo e il tuo sindaco sta facendo poco o nulla per migliorare la situazione.  Si sono sollevate proteste nelle forme più varie, sia per la truffa dei biglietti, sia per il trattamento riservato agli autisti. In primis quella degli cittadini che hanno goliardicamente “prodotto” i moltissimi biglietti taroccati che spuntano sul web. C’è stata la sollevazione del personale guidata da Micaela Quintavalle che si è distaccata dallo sciopero proclamato dai sindacati. C’è chi per protesta si è dato malato la mattinata prima dello sciopero e chi ha affisso insoliti avvisi per la clientela. Chissà cosa ci riserva il futuro!

In cuor mio penso che finché ci saranno le energie per alimentare una tale corruzione vorrà dire che avremo ancora, seppur non sotto il nostro controllo, la forza per tirarci su come città e più in generale come nazione. Ma in ogni momento che passa una parte delle nostra vitalità ci viene sottratta e il tempo a nostra disposizione non sarà eterno.

2 commenti:

  1. Se penso ai bus londinesi condotti da personale nero forte e gagliardo che ti fa fare il biglietto prima di accedere oltre in vettura viene voglia di andare via. Perchè queste schifezze solo in Italia?

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  2. Giusto commento di brunodentista.

    Dispiace anche vedere che, nel tempo, si preferisce, ad esempio, finanziare linee shopping, cinema (un bus per sostituire metro + tram ?! Gomma per sostituire ferro?!), biglietti via SMS (ricordate Vivifacile?) ecc. e vedere circolare la solita roba non manutenuta (vedremo quando dureranno i nuovi autobus, sia di ATAC sia di Roma TPL) invece di:

    1) Eliminare i veicoli in sosta vietata che rallentano (anche) il trasporto pubblico
    2) Aumentare il trasporto su ferro (il tram a via Nazionale esisteva ben prima dei proclami recenti)
    3) Rendere tracciabili TUTTE le linee (tram, linee bus notturne, ferrovie ATAC)
    4) Combattere SERIAMENTE l'evasione tariffaria (non con i tripodi che si scavalcano con una facilita'...deprimente)

    ...e chissa' cos'altro! Ci guadagnerebbe l'amministrazione, il gestore (atac) e soprattutto...l'utenza! Che e' il motivo per cui esiste il trasporto pubblico!

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